Interessante dilemma: la giovane coppia non riusciva a decidere se prendere un gatto.
Irina divided the sheet of paper into two equal columns. The first was entitled “Arguments Against the Cat”. This included the following items:
1.Un appartamento in affitto (nascondi il gatto quando arriva la padrona di casa)
3.Spese aggiuntive
La seconda colonna si chiamava “Argomenti a favore del gatto”. E qui Irina ha avuto seri problemi. Ha masticato la penna per circa cinque minuti e poi ha disegnato una bella faccia di gatto su un pezzo di carta.
Il problema era che il gatto era già stato nell’appartamento, aveva mangiato e ora era seduto sotto una poltrona, a guardarsi intorno in un ambiente sconosciuto.
In realtà le argomentazioni erano necessarie affinché entro la sera il gatto non fosse più senza proprietario. Perché Dimka tornerà a casa dal lavoro la sera e avrà ovviamente m. In realtà, Irina più di una volta ha avviato una conversazione sul fatto che un gatto è vitale per loro e ogni volta ha perso in una lite.
Scrivo un annuncio. Come se diamo in buone mani. Gentile, gentile, bene come al solito. Non possiamo tenerlo, lo sai.
Il giorno successivo è tornata sull’argomento prima di coricarsi.
-Come lo chiameremo? chiese la ragazza con la voce più dolce.
– Perché dovremmo chiamarlo? Comunque, lo abbiamo solo per un paio di giorni- mormorò Dimka avvolgendosi in una coperta.
E al mattino il giovane si è svegliato dal fatto che il gatto era sdraiato sul petto e ha “impastato” la coperta con gli artigli. Ho visto che l’uomo si è svegliato e ha subito cominciato a fare le fusa tanto forte quanto le sue modeste dimensioni consentivano.
E una settimana dopo, Ira si è svegliata presto, è andata tranquillamente in cucina e ha sentito il ragazzo chiamare il gatto:
Noname, Noname vai a mangiare! Ti ho versato il tuo cibo preferito lì!
E il gatto, che prima aveva una dozzina su una sedia, finì vicino alla ciotola come un proiettile.
Catturato sulla scena del crimine, Dimka ha persino cambiato un po’ la sua faccia. E Ira ha deciso proprio il momento di “spremerlo”.
Una volta chiamati, poi lo lasciamo a noi stessi?
Bene, dov’è, per strada? Dimka borbottò imbarazzato. E in un secondo fu in un forte abbraccio.