La sorella della fotografa Julie Wilson, Dina, è nata nel 1975 ed aveva la sindrome di Down. Tuttavia, Dina è stata fortunata: i suoi genitori e sua sorella l’hanno sempre amata, e aveva una famiglia affettuosa, forte e premurosa che l’ha aiutata in tutto.
Dina è riuscita a congratularsi con Julie al suo matrimonio, che si è svolto nel 2009. Dina è vissuta fino a 35 anni, 33 in più di quanto i medici avessero previsto. Dopo la morte di sua sorella, Julie Wilson ha deciso di realizzare un progetto fotografico speciale in memoria di Dina.
Al matrimonio di Julie, Dina ha cantato una canzone per congratularsi con la sua amata sorella. Quando Dina è morta, sua sorella ha deciso di immortalare il suo ricordo con un’opera importante.
In quel periodo, la fotografia era solo un hobby per Julie. Ma anche allora, ha capito che voleva realizzare una serie di fotografie dei piccoli con la sindrome di Down.
Non sapendo dove trovare modelli per il suo progetto fotografico, Julie si è rivolta a Facebook, ed immediatamente è stata sommersa da lettere da parte di genitori i cui piccoli erano nati con la sindrome di Down.
Julie già sapeva cosa avrebbe filmato. Abiti e accessori per lo scatto sono stati donati dai negozi Posh Peanut e Closet.
Secondo la fotografa, ha realizzato questo progetto per il proprio divertimento, ma anche per mostrare alle persone che i piccoli con la sindrome di Down possono essere una vera benedizione per la famiglia.
Julie sperava che questo servizio fotografico trasmettesse un messaggio ai genitori in attesa che fossero stati informati che il loro bambino sarebbe nato con la sindrome di Down.
“Spero di poter aiutare almeno una famiglia che sta pensando di interrompere una gravidanza con un bambino con la sindrome di Down, a dire di no e ad aprire loro il cuore,” dice.
“Anche se ci sono alti e bassi nell’allevare un piccolo con la sindrome di Down, lo amerai mille volte più di quanto tu possa immaginare, e la sua presenza sarà una vera benedizione per te,” dice lei.
Lo shooting fotografico ha riunito 11 piccoli con le loro famiglie, circa 30 persone in totale. Secondo Julie, è più che entusiasta del risultato.
